Netflix crolla, Apple delude: i colossi tech trascinano giù Wall Street

Tol Communication Srl


📉 Netflix crolla, Apple delude: i colossi tech trascinano giù Wall Street



Le azioni scivolano mentre Netflix crolla e inizia la stagione dei guadagni dei “Magnifici 7”



Pressioni sui mercati in attesa dei big tech



Le azioni statunitensi sono tornate sotto pressione ieri, mentre gli investitori hanno dovuto fare i conti con alcuni deludenti report sugli utili e con l’avvio della stagione dei risultati per i “Magnifici 7”.



Nonostante la flessione, i principali indici restano positivi nel bilancio settimanale, a conferma di un trend ancora costruttivo.



Le azioni di Netflix (NFLX) sono crollate di oltre il 10%, dopo aver mancato di circa il 15% le stime di consenso. Il mercato non ha mostrato comprensione per il fatto che la debolezza fosse legata a una controversia fiscale in Brasile.



Contemporaneamente, Texas Instruments (TXN) ha perso il 5,6%, a causa di una guidance debole per il quarto trimestre, nonostante risultati trimestrali superiori alle attese.



L’indice Nasdaq ha chiuso in calo dello 0,93% (circa 213 punti) a 22.740,40, mentre l’S&P 500 è sceso dello 0,53% a 6.699,40.



Il Dow Jones, che il giorno precedente aveva toccato nuovi massimi storici, ha perso lo 0,71% (circa 334 punti) a 46.590,41. Le azioni hanno comunque recuperato parte delle perdite dai minimi intraday.






Tesla inaugura la stagione dei “Magnifici 7”



Il primo dei grandi colossi tecnologici a pubblicare i risultati è stato Tesla (TSLA), che ha reso noti i dati dopo la chiusura di ieri.



Il pioniere dei veicoli elettrici ha mancato le stime sugli utili per azione (-5,7%), ma ha registrato ricavi in crescita del 12% anno su anno, a 28,1 miliardi di dollari, superando le attese del 6,2%.



Il titolo è in leggera flessione (−1,3%) nel dopo mercato, dopo due trimestri consecutivi di crescita negativa dei ricavi.



Nel complesso, l’avvio della stagione degli utili appare solido, grazie ai risultati positivi del settore finanziario.



Le banche continuano a sorprendere con margini e guidance rassicuranti, alimentando un trend di revisioni al rialzo che sostiene il rimbalzo dai minimi di aprile.



Per il terzo trimestre 2025, gli analisti stimano una crescita degli utili del 7,3% e un aumento dei ricavi del 6,7%, in miglioramento rispetto alle previsioni di inizio trimestre.



Tuttavia, la prosecuzione del trend positivo dipenderà dalla solidità dei risultati del quarto trimestre e dalle prospettive per il 2026.



I prossimi report in calendario includono T-Mobile US (TMUS), Intel (INTC), Union Pacific (UNP), Honeywell (HON) e Newmont (NEM), tra molti altri.






Slancio in inversione e vendite sui titoli momentum



La seduta era iniziata con un tono positivo, nonostante la brusca flessione di Netflix, che da sola ha sottratto oltre 100 punti agli indici.



Non vi erano notizie particolarmente negative in apertura, ma vendite diffuse sono riemerse nel corso della giornata, concentrandosi soprattutto sui titoli a più alta volatilità.



L’S&P 500 ha chiuso in calo dello 0,53%, mentre il Nasdaq ha ceduto lo 0,99%.



Lo slancio positivo (momentum) che aveva caratterizzato il mercato la settimana scorsa si è improvvisamente ribaltato.



I titoli legati all’intelligenza artificiale e al quantum computing hanno registrato forti oscillazioni:



  • Rigetti Computing (RGTI) è scesa da 60 a 40 dollari.

  • Oklo (OKLO) — società nel settore dell’energia nucleare — è precipitata da 193 a 115 dollari in appena una settimana.



Sebbene alcuni di questi movimenti possano offrire opportunità di acquisto a sconto, la pressione di vendita resta elevata.



Parallelamente, il mercato dei metalli preziosi ha vissuto una delle più violente correzioni degli ultimi dieci anni, con forti ribassi su oro e argento.



In sintesi, il sentiment si è rapidamente capovolto: ciò che fino a pochi giorni fa appariva “positivo” è ora percepito come rischio, cogliendo di sorpresa molti operatori e aumentando la pressione complessiva sul mercato.






Apple sotto pressione



A metà seduta, Apple (AAPL) ha contribuito a peggiorare il quadro, scendendo di circa il 2,5% dopo alcune notizie preoccupanti sulla domanda del nuovo iPhone Air.



Secondo indiscrezioni, le vendite sarebbero ben al di sotto delle aspettative, inducendo i fornitori a ridurre la capacità produttiva fino all’80% entro l’inizio del 2026.



L’analista Ming-Chi Kuo ha osservato che il modello Air, analogamente ai precedenti Mini e Plus, non è riuscito a conquistare una nuova fascia di mercato, mentre i consumatori continuano a preferire le versioni Pro e standard.



Il Nikkei ha aggiunto che Apple starebbe spostando risorse verso altri modelli della linea iPhone 17.



La notizia si aggiunge alla rinnovata pressione normativa in Europa, dove è stata presentata una nuova denuncia antitrust per presunte violazioni del Digital Markets Act, pochi mesi dopo una multa da 583 milioni di dollari per infrazioni analoghe.






Tesla: ricavi solidi ma utile in calo



Nel post-market, Tesla risulta in lieve calo: i ricavi hanno superato le attese, ma l’EPS inferiore al previsto ha frenato la reazione del titolo.



Come di consueto, la volatilità potrebbe aumentare nel corso della conference call: il titolo oscilla attorno ai 432,50 dollari.






Analisi tecnica e livelli chiave



I minimi toccati ieri rappresentano una possibile linea di demarcazione per le posizioni long.

Quel livello coincide con il ritracciamento del 61,8% di Fibonacci sull’SPX.

Una rottura al ribasso porterebbe il prossimo obiettivo verso 6.510 punti.



Strategicamente, il quadro tecnico appare chiaro:



  • sotto 6.650 SPX → è consigliabile ridurre il rischio o posizionarsi short,

  • sopra 6.650 SPX → i rialzisti mantengono il controllo.






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