📊 Le azioni vacillano mentre il taglio di dicembre resta incerto
La Federal Reserve ha mostrato entrambe le sue carte al termine della riunione di ieri, spingendo i principali indici azionari a chiudere in calo dopo tre giorni consecutivi di record. Nonostante ciò, il NASDAQ è riuscito a mantenere il proprio slancio rialzista, chiudendo la giornata in territorio positivo.
La Fed ha deliberato l’atteso taglio dei tassi di 25 punti base, il secondo dell’anno. Tuttavia, il presidente Jerome Powell ha chiarito che un’ulteriore riduzione a dicembre non è affatto scontata.
Fino a ieri gli investitori sembravano certi del contrario: secondo il CME FedWatch Tool, la probabilità di un nuovo taglio superava il 90%; oggi è scesa attorno al 68%.
Il Dow Jones ha chiuso in calo dello 0,16% (circa 74 punti) a 47.632, mentre l’S&P 500 ha perso meno di un punto, attestandosi a 6.890,59. Entrambi gli indici sembravano avviati verso il quarto record consecutivo, ma il tono prudente della Fed ha frenato l’entusiasmo. Nonostante ciò, sono riusciti a recuperare parte delle perdite, risalendo dai minimi intraday.
Il NASDAQ, sceso momentaneamente in territorio negativo, ha poi chiuso in rialzo dello 0,55% (quasi 131 punti) a 23.958,47, registrando la quarta chiusura record consecutiva grazie soprattutto a NVIDIA (NVDA).
Il colosso dell’intelligenza artificiale, vera e propria superstar del mercato, è balzato del 5% durante la conferenza GTC, per poi guadagnare un ulteriore 3% nella seduta di ieri, diventando così la prima azienda al mondo a raggiungere una capitalizzazione di 5.000 miliardi di dollari.
Non solo i principali indici hanno mostrato movimenti interessanti: anche il trio dei titoli “Mag 7” che ha pubblicato i risultati trimestrali dopo la chiusura ha offerto spunti rilevanti. Alphabet (GOOGL), Microsoft (MSFT) e Meta Platforms (META) hanno superato le stime degli analisti, ma le reazioni sono state divergenti.
GOOGL è salita del 6,5% nel dopo mercato, mentre META ha perso oltre l’8% a causa di un’imposta straordinaria di quasi 16 miliardi di dollari; MSFT, invece, ha ceduto poco più dell’1%.
Sarà interessante osservare la reazione degli investitori nella seduta odierna, quando potranno analizzare con maggiore calma i risultati.
Giovedì, dopo la campanella, saranno attesi anche i report di Apple (AAPL) e Amazon (AMZN).
Nel frattempo, i mercati guardano con attenzione all’incontro tra il Presidente Trump e il Presidente cinese Xi Jinping in Corea del Sud. Le relazioni tra le due maggiori economie mondiali sembrano recentemente più distese, anche se solo poche settimane fa le tensioni erano riesplose dopo la minaccia statunitense di imporre dazi aggiuntivi del 100% sui prodotti cinesi.
Resta da capire quale tono prevarrà questa volta.
I mercati arretrano dopo la riunione del FOMC
NVIDIA ha dato il tono sin dall’apertura, proseguendo il rialzo notturno e portando la propria capitalizzazione oltre i 5.000 miliardi di dollari. Grazie a ciò, gli indici hanno toccato nuovi massimi storici in apertura, salvo poi subire prese di profitto durante la conferenza stampa di Powell.
La Fed ha tagliato i tassi come previsto e, inizialmente, il mercato ha reagito con scarsa volatilità. Successivamente, alcune dichiarazioni più caute del presidente hanno innescato vendite automatiche, sebbene gli indici abbiano poi recuperato terreno.
L’S&P 500 ha chiuso pressoché invariato, mentre il NASDAQ ha mantenuto un saldo positivo.
NVIDIA: la prima azienda da 5.000 miliardi di dollari
Il titolo NVDA continua a dominare la scena. Dopo l’impennata di ieri all’evento GTC, ha aperto a 207 dollari, toccando una capitalizzazione di cinquemila miliardi e spingendosi fino a 212 dollari, prima di un fisiologico arretramento.
Si tratta di un traguardo storico: nessun’altra azienda aveva mai raggiunto tale valore.
La domanda legata all’intelligenza artificiale resta vivace e i flussi verso i titoli del settore non accennano a rallentare. NVIDIA rimane leader indiscussa, e al momento non sembrano esservi segnali di esaurimento del trend.
Pur avendo ceduto parte dei guadagni dopo la conferenza della Fed, il grafico resta tecnicamente solido: il livello di 208,75 dollari corrisponde a un’estensione di Fibonacci del 161,8%, mentre il prossimo obiettivo si colloca intorno a 228 dollari.
FOMC: taglio previsto, ma toni più cauti
Come ampiamente anticipato, il Comitato Federale del Mercato Aperto (FOMC) ha deliberato un taglio di un quarto di punto percentuale.
Il mercato, tuttavia, è rimasto in attesa di indicazioni più precise sul percorso futuro dei tassi.
È interessante notare un certo dissenso interno: un membro del comitato avrebbe preferito un taglio di 50 punti base, mentre un altro avrebbe optato per nessuna variazione.
Un passaggio significativo del comunicato recita:
“L’inflazione è aumentata rispetto all’inizio dell’anno e rimane su livelli elevati.”
Ciò lascia intendere che la Fed resti cauta in merito a ulteriori riduzioni, pur non escludendo la possibilità di un nuovo taglio entro la fine dell’anno.
Conferenza stampa di Powell
Il mercato è rimasto stabile fino a una dichiarazione chiave del presidente:
“Un altro taglio a dicembre è tutt’altro che scontato; entreremo in una nuova fase di bilancio e manterremo la stabilità per un certo periodo.”
Queste parole hanno provocato un calo immediato di circa 50 punti sull’S&P 500, seguito da un parziale recupero.
In un contesto povero di nuovi dati economici — complice lo shutdown — le osservazioni di Powell sono diventate il principale punto di riferimento per comprendere la direzione della politica monetaria.
- L’economia continua a espandersi moderatamente.
- Le aspettative di inflazione a breve termine sono in aumento.
- I dazi doganali più elevati stanno contribuendo alla crescita dei prezzi.
- Il mercato del lavoro mostra segnali di raffreddamento.
- L’indice PCE totale e quello core sono aumentati del 2,8% rispetto a settembre.
- I rischi sull’inflazione restano orientati verso l’alto, mentre quelli sull’occupazione verso il basso.
- È giunto il momento di interrompere gradualmente il Quantitative Tightening (QT) e lasciare che le riserve tornino ad aumentare.
- In un contesto di elevata incertezza, è opportuno muoversi con cautela.
In sintesi, sebbene Powell abbia escluso certezze su un taglio a dicembre, il mercato continua a considerare probabile una nuova riduzione entro fine anno.
After hours: la tecnologia resta protagonista
Il dopo mercato è stato animato dai grandi nomi della tecnologia, che hanno pubblicato i loro risultati trimestrali:
- GOOGL: +6%
- MSFT: –3%
- META: –7%
La volatilità rimane dunque elevata, in attesa dei dati di Apple e Amazon, che chiuderanno la settimana dei conti dei giganti del settore.
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