Azioni in rialzo anche la settimana passata: a breve l’annuncio del FOMC e nuovi utili.

Tol Communication Srl





Titolo del giorno – 28 luglio 2025



📈 C'è un’azienda che sta sorprendendo il mercato.



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Causale: analisi del titolo del giorno (28 luglio 2025)



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È in piena evoluzione. E ora sta accelerando.



Parliamo di una società che, dopo essere stata sottovalutata, oggi viene rivalutata sia dal mercato che dagli analisti. I numeri parlano chiaro: utili in forte crescita, outlook rivisti al rialzo, nuovi servizi lanciati con successo, espansione internazionale in corso. E c’è di più: beneficia direttamente del clima attuale di mercato favorevole, che potrebbe darle ulteriore spinta nel breve termine.



⚡ In un solo mese, 5 analisti hanno aggiornato al rialzo le loro previsioni sugli utili. E quando gli istituzionali cominciano a ricalibrare le loro attese, è il momento di agire in anticipo.



Il trend è chiaro. Il timing è adesso.



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Le azioni hanno chiuso in rialzo sia venerdì sia nell’intera settimana. L’indice S&P 500 ha registrato un rialzo ogni giorno della scorsa settimana, mentre il Nasdaq è salito in quattro delle ultime cinque sedute. Entrambi hanno concluso la settimana su nuovi massimi storici.

Anche gli altri indici hanno mostrato buone performance, chiudendo in rialzo sia venerdì sia nel corso della settimana. Il Dow Jones si trova a un passo dai suoi massimi storici, mentre il Russell 2000 (indice delle piccole capitalizzazioni) e l’S&P 400 (indice delle medie capitalizzazioni) si avvicinano ai massimi da inizio anno.



Una serie di notizie positive ha contribuito a rafforzare l’economia e i mercati: i dati sull’occupazione, migliori del previsto, di qualche settimana fa; quelli sull’inflazione, anch’essi più favorevoli delle attese; la conferma da parte della Federal Reserve dell’intenzione di effettuare due tagli dei tassi nel corso dell’anno; utili societari superiori alle previsioni; e infine alcuni importanti accordi commerciali che alimentano la speranza di nuove intese nelle prossime settimane.



La settimana scorsa è stato annunciato un accordo commerciale tra Stati Uniti e Giappone, un evento rilevante considerando che il Giappone rappresenta il quinto partner commerciale degli Stati Uniti, dopo l’Unione Europea, il Messico, il Canada e la Cina.

Con l’avvicinarsi della scadenza del 1° agosto, si nutrivano grandi aspettative anche su un accordo con l’Unione Europea. Tali attese si sono concretizzate domenica, quando è stato annunciato che Stati Uniti e UE avevano effettivamente raggiunto un’intesa commerciale. Il presidente Trump l’ha definita “un accordo molto importante”. L’Unione Europea, considerata nel suo complesso, rappresenta il principale partner commerciale degli Stati Uniti, con un volume di scambi oltre quattro volte superiore a quello con il Giappone.

Permane inoltre la speranza che si giunga presto a un accordo anche con Canada e Messico.



Per quanto riguarda gli utili aziendali, continuano a sorprendere positivamente. Questa settimana ben 966 aziende pubblicheranno i propri risultati, tra cui altri quattro titoli dei cosiddetti “Magnifici 7”: Microsoft e Meta, che diffonderanno i dati mercoledì dopo la chiusura dei mercati, e Apple e Amazon, che lo faranno giovedì.



In settimana è inoltre atteso l’annuncio del FOMC (Federal Open Market Committee), al termine della riunione di due giorni prevista con conclusione mercoledì. Sebbene non ci si aspetti un taglio dei tassi già in questa occasione (le probabilità sono stimate al 4,1%), l’attenzione sarà rivolta ai segnali per le tre riunioni successive: settembre, ottobre e dicembre. Attualmente, la probabilità di un taglio a settembre è del 64,5%; sale all’81,2% per ottobre e al 93,4% per dicembre.



Giovedì verrà inoltre pubblicato l’indice della Spesa per Consumi Personali (PCE), l’indicatore d’inflazione preferito dalla Fed. Questo dato, tuttavia, non sarà disponibile prima della conclusione della riunione del FOMC. L’indice PCE, analogamente ai dati CPI e PPI, ha mostrato un calo nei mesi recenti, nonostante la Fed abbia mantenuto i tassi invariati a causa del timore di una nuova impennata inflazionistica legata ai dazi. Se anche il PCE dovesse confermare un rallentamento dell’inflazione, o almeno una crescita contenuta, aumenterebbero le probabilità di un taglio già a settembre.



Attualmente, il mercato azionario si trova in una posizione molto favorevole.

E, poiché nelle prossime settimane molte altre aziende pubblicheranno i propri risultati — e storicamente, durante la stagione degli utili, i mercati tendono a salire — vi sono tutte le premesse per il raggiungimento di nuovi massimi.



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