Ad 1 ora dall’apertura di Wall Street: Ieri mercato in lieve calo, ma Nasdaq 100 vola a nuovi massimi storici

Tol Communication Srl

Buongiorno a tutti,

voglio tenervi aggiornati sui rendimenti che stanno ottenendo i miei investimenti personali, settimana dopo settimana, con il metodo PAMM.



Per chi non lo conoscesse, il PAMM (Percent Allocation Management Module) è un sistema utilizzato nel trading online — in particolare nel Forex — che permette a investitori come voi di affidare la gestione del proprio capitale a un trader professionista.

Il trader fa le operazioni su un conto collettivo e i profitti (o le perdite) vengono poi suddivisi in proporzione a quanto ciascuno ha investito.



📌 In pratica:



  • Il trader investe una parte del capitale.

  • Gli investitori (i “follower”) investono il resto.

  • I risultati vengono divisi proporzionalmente.

  • Il trader prende una commissione solo se si ottiene profitto.



È un sistema molto trasparente e che, a differenza di altri (come il Copy Trading), mantiene tutto centralizzato e gestito con criterio.

Io lo sto utilizzando in prima persona e devo dire che è davvero stimolante:




  • 📈 Questa settimana e siamo arrivati a oggi giovedì, finora: +1,77% di rendimento settimanale

  • 📊 Proiezione annuale complessiva (su base 52 settimane): +91,78%



La costanza con cui si ottengono questi risultati è davvero sorprendente.



In 30 anni di mercati ho sempre cercato un sistema stabile, con logica e metodo. Non mi sono mai affezionato a strategie che non funzionavano più: quando qualcosa non dà più valore, l’ho sempre abbandonato per cercare di meglio.



E oggi sono felice di dire che questo sistema PAMM è quanto di più vicino abbia trovato a un metodo che funzioni in modo strutturato e moderno.



Chi ha fatto trading con me in passato sa che ci siamo tolti delle grandi soddisfazioni, ma spesso con un impegno personale molto alto. Con questo metodo, invece, l’esperienza è completamente diversa: meno stress, più risultati, più serenità.



Se volete approfondire, sapete dove trovarmi.






Nella giornata di ieri, i principali indici azionari hanno registrato chiusure perlopiù in ribasso, con un’unica, significativa eccezione: il Nasdaq Composite, che ha guadagnato un ulteriore +0,31%. Degno di particolare nota è il fatto che il Nasdaq 100 abbia raggiunto nuovi massimi storici, traguardo condiviso anche da NVIDIA, protagonista assoluta del comparto tecnologico.



Dal fronte geopolitico, non giungono novità rilevanti: il cessate il fuoco tra Israele e Iran, nonostante la fragilità degli equilibri, sembra reggere. Il presidente Trump ha annunciato un imminente incontro con rappresentanti iraniani, previsto per la prossima settimana.



Sul piano macroeconomico, la Mortgage Bankers Association (MBA) ha comunicato che le richieste settimanali di mutui sono aumentate dell’1,1%. Si osserva, tuttavia, un calo dello 0,4% delle richieste per l’acquisto di abitazioni, compensato da un incremento del 3% nelle richieste di rifinanziamento.



Le vendite di nuove abitazioni sono diminuite, assestandosi a 623.000 unità (su base annua), in calo rispetto alle 722.000 del mese precedente e alle 694.000 attese.



Oggi è attesa la pubblicazione della terza e ultima stima del PIL relativo al primo trimestre 2025: dopo una prima stima al -0,3% e una seconda al -0,2%, il consenso generale prevede una conferma di quest’ultimo dato.



Saranno inoltre diffusi: il rapporto sul commercio internazionale di beni, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, l’indice di attività nazionale della Federal Reserve di Chicago, le scorte all’ingrosso e al dettaglio, l’indice delle vendite di case in sospeso e il dato sugli utili aziendali.



Nel corso della giornata interverranno, in vari contesti pubblici, alcuni membri della Federal Reserve: Thomas Barkin, Beth Hammack, Michael Barr e Neel Kashkari, le cui dichiarazioni potrebbero influenzare il sentiment degli investitori.



Resta alta l’attesa per aggiornamenti sugli accordi commerciali in via di definizione. La cosiddetta “pausa di 90 giorni” sta per scadere, ma il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha manifestato la disponibilità dell’Amministrazione a prorogarla per quei Paesi che dimostrino “buona fede” nei negoziati.



Il dato più atteso della settimana resta l’indice PCE (Personal Consumption Expenditures), in uscita venerdì 27 giugno: si tratta dell’indicatore di inflazione prediletto dalla Fed. I report precedenti hanno evidenziato un rallentamento dell’inflazione, nonostante le preoccupazioni per un suo aumento a seguito dell’inasprimento dei dazi. Se tale tendenza sarà confermata, non si esclude che la Fed possa anticipare il prossimo taglio dei tassi.



Attualmente, le probabilità di un intervento già alla riunione del 30 luglio si attestano al 24,8%, ma nulla è ancora scritto: i membri della Fed hanno più volte ribadito che ogni decisione continuerà a dipendere strettamente dall’analisi dei dati.



Con l’avvicinarsi del 4 luglio, si attende inoltre la discussione in Congresso del disegno di legge di bilancio — soprannominato ironicamente “Big, Beautiful Bill” dal Presidente stesso — la cui approvazione è auspicata prima della festività nazionale.



Eventuali ostacoli a questo percorso legislativo potrebbero aumentare la volatilità dei mercati, in una fase in cui gli indici principali si trovano a un soffio dai loro massimi storici. Un superamento deciso di tali soglie potrebbe innescare una nuova fase rialzista.






📈 Aggiornamento dei risultati: il metodo paga



  • 🚀 Gennaio: +50,85% (target +50% in 6 mesi raggiunto ieri intraday. Il report può essere chiuso.)

  • 🚀 Febbraio: +42,65% (target +50% in 6 mesi in avvicinamento, tenetevi pronti a vendere appena il 50% sarà superato)

  • 📉 Marzo: +3,22%

  • 🚀 Aprile: +61,90% (target +50% in 6 mesi già raggiunto)

  • 📉 Maggio: +10,34%



📌 Tutti i report sono in territorio positivo.

Segno che, nel lungo periodo, la disciplina batte l’emotività.






🔜 Prossima analisi strategica con focus su:



  • 📈 i 5 titoli sottovalutati da cavalcare nel rebound post-dazi

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👉 Non aspettare di leggere la notizia quando è tardi.

Leggila prima, dove nasce il vantaggio.






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