Wall Street in caduta: i dazi tornano protagonisti.

Tol Communication Srl



Marco Bernasconi – 11 aprile 2025




In un contesto di mercati così volatili, se ritenete complicato gestire attivamente una parte dei vostri investimenti, desidero informarvi che esiste la possibilità di affidare il proprio capitale a gestori esperti, attraverso strumenti sicuri, trasparenti e a gestione passiva, come ad esempio il PAMM.




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Quella di ieri è stata una seduta pesante per i mercati azionari. Dopo l’euforia di ieri — alimentata dalla notizia della sospensione di gran parte dei dazi per 90 giorni da parte del Presidente Trump — ieri è tornata a prevalere la realtà: l’incertezza sui dazi è tutt’altro che superata.




La verità è che, mentre mercoledì il mercato ha reagito con entusiasmo all’annuncio di una pausa sulle tariffe reciproche, ieri ha realizzato che i dazi più pesanti, quelli del 145% contro la Cina, sono ancora sul tavolo. E non solo: anche le tariffe al 10% che restano in vigore sono ancora elevate. Il risultato? Un brusco risveglio.




Il NASDAQ è crollato del 4,31% (circa 737 punti) a 16.387,31, dopo il +12,2% di ieri. I titoli più amati, i cosiddetti “Mag 7”, sono tornati a soffrire:



  • Tesla ha perso il 7,3%

  • Meta Platforms il 6,7%

  • NVIDIA il 5,9%




Anche l’S&P 500 ha ceduto il 3,46%, chiudendo a 5.268,05, mentre il Dow Jones è sceso del 2,5%, lasciando sul campo quasi 1.015 punti, a quota 39.593,66. E tutto questo appena 24 ore dopo un rally impressionante (+9,5% per l’S&P, +7,9% per il Dow).




Dopo un movimento così forte al rialzo era logico aspettarsi un po’ di prese di profitto… ma restituire più di un terzo del guadagno? Questo ci dice che la paura non è sparita, e che le tensioni sui dazi sono tutt’altro che risolte.




In mezzo a questo scenario, è passato quasi inosservato un dato fondamentale: l’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha mostrato un calo dello 0,1% su base mensile, contro un +0,1% atteso. L’inflazione annua è cresciuta del 2,4%, anche qui sotto le stime (2,5%). Dati importanti, che normalmente avrebbero sostenuto il mercato… ma ieri l’attenzione era tutta sui dazi.




La buona notizia? Secondo alcuni analisti, questi dati offrono alla Fed tutte le motivazioni per iniziare a tagliare i tassi già dalla prossima riunione di maggio. Si parla addirittura di cinque tagli entro fine anno. Sarebbe un forte vento favorevole per i mercati.




Oggi avremo un’altra fotografia sull’inflazione, con i dati del PPI, e soprattutto l’inizio ufficioso della stagione degli utili con i risultati di JPMorgan e Wells Fargo.




Non sarà tanto importante cosa le aziende hanno guadagnato nel primo trimestre, ma cosa diranno sulle prospettive future. Molte potrebbero essere costrette a rivedere al ribasso le guidance, proprio a causa dell’incertezza legata ai dazi e allo scenario macroeconomico che si sta delineando.




Il messaggio è chiaro: siamo in un mercato fragile, altamente reattivo, ma anche ricco di opportunità per chi sa leggere tra le righe e mantenere sangue freddo.



Diffida dagli eccessi.



Auguro a tutti buon trading.



Marco Bernasconi






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