Titoli azionari internazionali incerti a causa dei dati economici della Cina
di Marco Bernasconi
Le azioni internazionali sono finora in territorio misto in un cauto venerdì di trading, in quanto gli investitori hanno studiato i nuovi dati provenienti dalla Cina, mostrando che la sua ripresa rimane sotto controllo.
Il mercato azionario è in declino nelle prime contrattazioni europee, dopo che gli indici asiatici hanno chiuso per lo più in rialzo.
Il
CAC 40 della Francia scende di oltre il 2,0% nelle prime contrattazioni a 4.939,72, mentre il DAX della Germania scende dell'1,2% a 12.840,34.
Il FTSE 100 della Gran Bretagna perde il 2,4% a 6.040,21.
Le azioni americane sono destinate a diminuire, con i futures Dow in calo dello 0,7% a 27.634.
I futures S&P 500 sono scesi dello 0,4% a 3.353,12
La Cina ha registrato un aumento della produzione industriale del 4,8% rispetto all'anno precedente a luglio, alla pari con l'aumento di giugno. Le vendite al dettaglio sono diminuite dell'1,1%, a fronte della prudenza dei consumatori.
Preoccupazioni diffuse persistono per un secondo, o terzo, aumento dei casi di coronavirus verificatosi su diversi paesi.
Le tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina gravano sulla mente degli investitori, in quanto gran parte della crescita regionale asiatica dipende dalle esportazioni verso queste gigantesche economie.
Le due parti dovrebbero tenere dei colloqui online più tardi, venerdì, su un accordo commerciale raggiunto a gennaio, che ha portato a una tregua nella loro dura guerra tariffaria.
Titoli azionari internazionali incerti a causa dei dati economici della Cina
I dati relativi alle vendite al dettaglio, alla produzione e alla produttività negli Stati Uniti sono attesi più avanti nel corso della giornata.
Il greggio statunitense ha perso 28 centesimi a 41,96 dollari al barile nel commercio elettronico al New York Mercantile Exchange. Giovedì è sceso di 43 centesimi a 42,24 dollari al barile. Il Brent crude, lo standard internazionale, ha aggiunto 18 centesimi a 45,14 dollari al barile.
Il dollaro è sceso a 106,77 yen giapponesi da 106,95 yen. L'euro è sceso a 1,1806 dollari da 1,1815.